Undicesima tappa: Tricase – Torre San Giovanni [Video-diario]

 

Mercoledì 4 settembre. Il viaggio di Michele lungo la costa pugliese giunge al suo undicesimo appuntamento. In questo nuovo giorno di navigazione, il pedalò Brancaleone dovrà attraversare le miglia che separano il porto di Tricase da quello di Torre San Giovanni.

La sveglia suona prestissimo, come ormai consuetudine, e Michele sale a bordo del suo pedalò già alle sei e mezza del mattino. Tricase dorme ancora, tutto sembra immobile e addormentato, mentre Brancaleone inizia il suo lento spostamento. A bordo, accanto a Michele, il primo ospite della giornata: Antonio Enrico, di Magna Grecia Mare. Antonio ama profondamente il mare e questa sua passione emerge con chiarezza non appena inizia a parlare della sua associazione, che opera “per la salvaguardia e la diffusione della marineria tradizionale e della pratica di mare e per la protezione dell’ ambiente marino”. La maggior parte delle attività associative si svolgono a Tricase e Antonio spiega come il porto della sua città stia diventando porto-museo, un nuovo veicolo per diffondere storia e cultura del territorio.

tricase

Non meno ambizioso è il progetto del Parco Costiero Otranto Leuca, raccontato dalla viva voce del secondo ospite della giornata, il biologo Francesco Minonne. Anche l’impegno di Francesco è profuso nel segno della protezione, salvaguardia e valorizzazione del territorio, con particolare attenzione rivolta alle sue biodiversità e ai suoi preziosi patrimoni naturali. Mentre Francesco racconta a Michele i dettagli dell’impegnativo progetto del Parco, il pedalò Brancaleone giunge finalmente alla punta della Puglia. Dopo aver attraversato splendidi paesaggi naturali, Michele ha finalmente davanti ai suoi occhi Capo di Leuca. Lì, dove le acque del Mar Adriatico incontrano quelle dello Ionio, immagini tutta la Puglia stendersi di fronte a te, ripercorri con la mente tutti i chilometri e tutte le miglia di una regione che è penisola nella penisola. Arrivare alla punta dell’Italia (una delle punte dell’Italia) è una grandissima emozione, non soltanto per Michele ma anche per tutto l’equipaggio di Apulia Slow Coast.

Con l’emozione ancora accesa nel petto, Michele accoglie a bordo del pedalò il terzo ospite della giornata: Donato, di Ritorno alla Terra. Quello di Donato è uno splendido progetto di orto sociale e agricoltura biologica, alimentato dalla grinta e dall’entusiasmo di chi si arma di buona volontà, dà uno scossone alla sua vita e decide di sporcarsi le mani con la semina. Ma quante soddisfazioni si nascondono dietro quelle mani sporche di terreno? Quante ne crescono tra un germoglio e l’altro?
Mentre si chiacchiera ancora di terra e agricoltura, il pedalò Brancaleone si ferma per una rigenerante pausa. Durante la sosta a Leuca, Fedele – il musico dell’equipaggio – deve salutare i compagni di viaggio e separarsi da loro: per lui è tempo di tornare a casa. Con lui va via un pezzo di allegria del colorato puzzle di persone che compongono Apulia Slow Coast.

torresangiovanni

Mentre l’equipaggio cerca di risolvere un guasto tecnico di Morena – la barca a vela di supporto – Michele incontra gli ospiti che lo accompagneranno nelle pedalate pomeridiane. Grazie al provvidenziale intervento di amici di amici (è questo il bello di Apulia Slow Coast: trovi sempre qualcuno disposto a dare una mano…) il guasto della nave è risolto e il viaggio può ripartire.
Si torna a parlare di terra, agricoltura e ambiente in compagnia di Daniele, della Cooperativa Sociale Terra Rossa, che cede poi il posto da copilota a Mila, di CoppulaTisa, un’organizzazione di volontariato no profit che “promuove bellezza e sussidiarietà orizzontale con buone pratiche di cittadinanza attiva, ecologia, legalità e partecipazione solidale per la tutela dell’ambiente, del territorio e della salute”. Il racconto di Mila è un racconto popolato dalle tantissime persone con cui lavora e che ha incontrato lungo il suo cammino, è un racconto dove la vera protagonista è la rete sociale, capace di unire e connettere.La sua è una bellissima testimonianza capace di ridare ottimismo verso il genere umano…

Ascoltando le parole di tutti gli ospiti che lo hanno accompagnato in questa undicesima giornata di viaggio, ripensando a tutti i volti che ha visto e a tutte le mani che ha stretto durante i giorni di Apulia Slow Coast, Michele non può fare a meno di immaginare un singolare paragone, che accomuna le storie delle persone che ha incontrato alle torri pugliesi. Il territorio pugliese è costellato di torri di avvistamento. Sono tutte diverse le une dalle altre, sono distanti tra loro, eppure disposte tutte in maniera tale da poter comunicare e fare rete. Così è per le persone che abitano questa terra, diverse eppure simili, distanti eppure capaci di dialogare tra loro, a volte senza nemmeno saperlo. Sono vite che parlano tra loro, comunicando con quel misterioso alfabeto del sentire comune.

Mentre Michele è ancora immerso nelle sue riflessioni, la barca a vela Morena – sapientemente condotta da Valeria Passiatore – è costretta ad allontanarsi dal pedalò a causa di una grossa secca, in prossimità di Ugento. Brancaleone, a questo punto, è scortato dal gommone della Lega Navale di Torre San Giovanni ed è in sua compagnia che Michele giunge a destinazione.
Mentre il pedalò attracca a Torre San Giovanni, Michele fa la sua prima conoscenza con Roberto Polo, dell’Associazione Salento Sostenibile. Sarà lui il primo ospite della dodicesima tappa di viaggio, ma questa è una storia che deve essere ancora scritta…

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