Nona tappa: Brindisi – Otranto [Video-diario]

 

Lunedì 2 settembre. Il viaggio di Apulia Slow Coast giunge alla sua nona tappa, che porterà il pedalò Brancaleone da Brindisi ad Otranto. Sono quarantatre le miglia che separato i due porti e la giornata si preannuncia ventilata: non una passeggiata per i polpacci del pedalatore Michele, che avrà a che fare con lunghe distanze e onde capricciose.
Con Valeria Passiatore alla guida della braca di supporto, l’equipaggio di Apulia Slow Coast si è ormai abituato ai ritmi serrati della vita di mare: la sveglia suona molto presto e ci si rimette subito in viaggio. Michele, a bordo del suo pedalò, sta per raggiungere una nuova provincia, una zona della Puglia a lui cara, perché meta di molte vacanze estive, terra di ricordi che adesso si ripropongono alla memoria e allo sguardo.

brindisiImmancabili, anche in questa nona giornata di navigazione, gli ospiti. Il primo copilota ad affiancare Michele a bordo del pedalò è Daniele Pomes, della Cooperativa Madera e penna di I Love Brindisi. In sua compagnia, Michele visita, come fosse un turista per mare, la città ancora addormentata, reduce dalla festa patronale della sera prima, ancora ubriaca dei rumori e dei colori dei festeggiamenti. Michele pedala per le acque di Brindisi, sino ad arrivare ai piedi del Forte a Mare, il castello costruito sull’isola di Sant’Andrea, proprio all’imboccatura del porto esterno della città. In quella stessa caletta dove probabilmente entrava e attraccava la barca di qualche prestigioso titolato, Michele e Daniele discorrono di Brindisi e delle sue contraddizioni, della storia della città, di pesca e pescatori, di industrie e produzioni.
E mentre la città lentamente si risveglia, il pedalò Brancaleone continua la sua navigazione verso sud. Destinazione: Salento.

A fiancheggiare il pedalò, non soltanto la barca a vela Morena, ma anche la barca a vela degli amici di No al carbone, il movimento di liberi cittadini che si battono per liberare Brindisi dai pericoli e dall’inquinamento dell’industria chimica ed energetica. Il secondo ospite che sale a bordo del pedalò è proprio un portavoce di No al carbone: Donato Mancino. In sua compagnia, si parla di industrie, centrali al carbone, interventi invasivi dell’uomo nell’ambiente naturale: “Decenni di sviluppo industriale selvaggio hanno portato Brindisi ad essere riconosciuta come Area ad elevato Rischio di Crisi Ambientale e Sito di Interesse Nazionale per le Bonifiche. L’incredibile quantità e la particolare pericolosità degli inquinanti presenti hanno causato un devastante impatto ambientale in termini di rischio sanitario ed ecologico”. Il pedalò Brancaleone percorre l’area delle Padagne, dove si palesano agli occhi di Michele le gravi contraddizioni create dall’intervento dell’uomo, la convivenza di centrali al carbone ed aree naturali.

otrantoLasciate alle spalle le acque brindisine, scompaiono dalla costa i paesaggi urbani, cui si erano ormai abituati gli sguardi di Michele. Al posto di case, strade e palazzi si vede adesso solo natura. E procedendo verso sud (con il sottofondo musicale della chitarrina di Fedele, grande risorsa per l’umore dell’equipaggio) Michele si avvicina ad una zona a lui cara: Le Cesine. Grazie al pedalò, che continua la sua navigazione e raggiunge ormai le acque di Torre dell’Orso, Michele scorge paesaggi emozionanti e mozzafiato, scopre grotte e pescatori che si stagliano come figure leggendarie brandendo in mano le loro canne, scopre scorci nascosti e suggestivi giochi prospettici: visitare la costa pugliese e guardarla dal pedalò si conferma un’esperienza unica!
Presto le bellezze della natura cedono il posto alle bellezze architettoniche: Brancaleone giunge ad Otranto, un borgo meraviglioso dove le moderne strutture architettoniche riescono a integrarsi con la storia e il passato, creando un effetto armonico. Merito anche del talento dell’architetto Marco Cucinella, che Michele – anche lui del mestiere – non può che ammirare e lodare. E si rimane sempre nel campo dell’architettura con l’ospite successivo. A incontrare Michele è Gianni d’Amico, che con il nostro pedalatore non condivide solo la professione ma anche molti altri punti in comune… In compagnia di Gianni, si parla di turismo e valorizzazione del territorio, di nuove forme di ospitalità e di progetti innovativi, quale è Yaz – Architettura per un nuovo albergo diffuso.

La piacevole e interessante chiacchierata con Gianni viene interrotta dal calar della sera e dal sopraggiungere del buio. È tempo di riunioni operative per lo staff di Apulia Slow Coast, che si prepara ad affrontare nuovi giorni di navigazione. Nella squadra operativa anche Mauro Mancino, previsore meteo-marino, ed Ester Passiatore, preziosa factotum dell’equipaggio. La famiglia di Apulia Slow Coast cresce giorno dopo giorno…

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